Cosa è più importante per questo Natale col Covid ancora in circolazione? Ponetevi questa domanda. Andare a pranzo dalla mamma o avercela ancora, una mamma?
Cosa è davvero importante nei giorni di Natale? Proviamo a porci questa domanda. A riflettere, per un attimo, chiudendoci in una stanza con noi stessi. Cos’è quello che conta davvero, nella vita, e forse ancor di più nei giorni di festività natalizie? Dopo il Dpcm spiegato da Conte in diretta su Facebook, molte persone hanno cominciato a manifestare il proprio dissenso circa le restrizioni nei giorni di Natale e Capodanno. Coprifuoco dalle 22:00 fino alle 5:00 di mattina, a Capodanno addirittura fino alle 7:00. Un colpo. Un brutto colpo. Bisogna ammetterlo, tutti abbiamo sgranato gli occhi per un attimo. E per un attimo si sono susseguite nella mente le immagini di tutti i Natale passati a lamentarci per l’arrivo dei parenti che non si vedevano da una vita. Per le solite domande a tavola. Per i regali non graditi. E, in tanti, avranno pensato: quest’anno mi mancheranno anche quei momenti. Perché è così: questo è un anno diverso. Inevitabilmente.
E’ importante stare tutti insieme il giorno di Natale. Sono le festività più sentite dell’anno. Più degli anniversari, dei compleanni e tutto quanto il resto. Ma cosa è davvero importante? Andare a pranzo dalla mamma anziana il giorno di Natale o avercela ancora, una mamma, nonostante questa devastante pandemia che ha tolto la vita a migliaia e migliaia di anziani. E se foste asintomatici? Se nell’abbracciare la vostra mamma o il vostro papà anziani gli trasmetteste il Covid?
A questo punto, la domanda che ci si dovrebbe porre è lecita. Cosa è davvero importante? Provate a ripetervelo. Se sarete fortunati, magari, l’anno prossimo avrete un’altra occasione per stare tutti insieme, con la vostra famiglia, che nel bene e nel male vi ama e vi apprezza per quello che siete. Se quest’anno state facendo questo sacrificio è per una giusta causa. E i vostri genitori, anche se anziani, capiranno che è anche (o forse soprattutto) per il loro bene se non siete andati a cena o a pranzo da loro.
C’è anche chi abita in comuni diversi, ma che magari sono confinanti e la distanza tra la propria abitazione e quella dei genitori o di amici e parenti è di appena un chilometro. Non cambia nulla. Non è un dispetto che il Governo o il Premier Giuseppe Conte vi vogliono fare. E’ buon senso. Nessuno vuole privarvi della libertà personale. In una Repubblica democratica, nessuno – come ha sottolineato anche il Premier nel suo discorso – può impedirvi di accogliere in casa vostra chi volete. Ma deve prevalere il buon senso.
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