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Liquefazione del sangue di San Gennaro: la spiegazione della scienza

Published by
Veronica Elia

La liquefazione del Sangue di San Gennaro è un fenomeno conosciuto in tutto il mondo, ma qual è la spiegazione della scienza a riguardo?

San Gennaro

Il fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro, patrono di Napoli, è un fenomeno noto non solo nel capoluogo campano, bensì in tutto il mondo. Sono, però, in tanti a chiedersi se a questo proposito esista una spiegazione scientifica. Ecco, quindi, la risposta della scienza.

La storia del santo

San Gennaro, storicamente nato a Napoli nel III secolo, è stato un vescovo di Benevento, poi decapitato su ordine di Diocleziano durante la persecuzione dei cristiani. Si dice, inoltre, che dopo la sua morte, il sangue di San Gennaro sia stato raccolto in due ampolle da una nobildonna, successivamente donate al vescovo della propria città. Alla storia di San Gennaro è fra l’altro connesso il fenomeno della liquefazione del suo sangue che, da tradizione, si compie tre volte l’anno. Il 19 settembre, vale a dire il giorno in cui è celebrato il santo, il sabato che precede la prima domenica di maggio (giorno che coincide con il primo trasferimento del sangue  da Pozzuoli a Napoli) e il 16 dicembre, cioè l’anniversario dell’eruzione del Vesuvio fermata proprio per volontà del santo.

La liquefazione del sangue di San Gennaro: come spiega il fenomeno la scienza

Duomo di Napoli

Nel corso del tempo, la scienza ha più volte provato a spiegare il fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro. In particolare, nel 1991 tre ricercatori dell’Università di Pavia, Franco Ramaccini, Sergio Della Sala e Luigi Garlaschelli, hanno formulato per la prima volta l’ipotesi che alcune sostanze gelatinose quando vengono mosse possono mutare il proprio stato in liquido. L’esperimento è stato svolto in laboratorio utilizzando delle sostanze altrettanto gelatinose conosciute già in passato per cercare di ricreare il fenomeno della liquefazione. Tuttavia, il nodo centrale della questione è rimasto nel tempo sempre lo stesso. Non è accertabile la reale origine del liquido contenuto nelle ampolle conservate presso il Duomo di Napoli. Per questo motivo la scienza non è in grado di provare se il liquido in questione sia veramente il sangue del santo.

 

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