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Kobe Bryant, la moglie Vanessa denunciata dalla madre: “Pretese assurde”

Published by
Francesca Simonelli

Kobe Bryant, bufera legale tra la moglie Vanessa e sua madre: “Pretese assurde”, ecco cos’è successo dopo la scomparsa del campione.

E’ passato quasi un anno da quel tragico 26 gennaio 2020, giorno in cui persero la vita il campione di basket Kobe Bryant, sua figlia Gianna Maria e altre 7 persone in un incidente di elicottero avvenuto nei pressi di Calabasas, mentre Kobe, Gianna e gli altri si dirigevano verso la Mamba Academy, centro sportivo di proprietà della stella del basket. La morte di Bryant e sua figlia ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti i fan e gli appassionati di basket, ma soprattutto nel resto della famiglia Bryant, che ha dovuto fare  conti con questa terribile realtà. La moglie di Kobe, Vanessa, è rimasta sola con le altre tre figlie della coppia, Natalia Diamante, Bianka Bella e Capri Kobe.

Kobe Bryant, la moglie Vanessa denunciata da sua madre: “pretese assurde”, ecco cos’è successo tra le due dopo la morte del campione di basket

Oltre al dolore immenso per questa doppia perdita, però, ora Vanessa si trova anche coinvolta in una battaglia legale contro sua madre, Sofia Laine. Una situazione davvero difficile, cominciata con una denuncia da parte della signora Laine: andiamo con ordine e scopriamo cos’è successo nel dettaglio.

Kobe Bryant, la moglie Vanessa denunciata da sua madre: ecco cos’è successo dopo la morte del campione

Oltre al terribile dolore per la perdita di suo marito, Kobe Bryant, e sua figlia Gianna, Vanessa Bryant si trova in questo periodo a dover affrontare un’altra situazione davvero difficile, perché sua madre Sofia Laine l’ha querelata, accusandola di averla messa alla porta dopo la morte di Bryant: “Kobe mi aveva promesso che si sarebbe preso cura di me per tutta la vita, ma mia figlia mi ha messo alla porta”, si legge nei documenti depositati in tribunale dagli avvocati di Sofia, la quale chiede un risarcimento a sua figlia per aver ricoperto in questi anni il ruolo di “assistente personale e tata a tempo pieno”. La richiesta ammonterebbe a 96 dollari l’ora, calcolati per 12 ore al giorno, moltiplicato per 18 anni.

“Pretese assurde, vuole solo estorcere denaro e vivere sulle spalle della nostra famiglia”, risponde invece Vanessa Bryant, “ha sempre vissuto in case pagate da noi, ma mai con noi. Ha visto le nipoti e se n’è occupata di tanto in tanto, come una qualsiasi altra nonna, non si è mai occupata delle nostre finanze”.

 

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Francesca Simonelli

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