Il famoso comico Vincenzo Salemme ha fatto del teatro la sua vita: in un’intervista ha spiegato il rapporto che ha con questo mondo.
Vincenzo Salemme è uno dei comici più amati in Italia. Protagonista di innumerevoli spettacoli teatrali e cinematografici, l’attore napoletano ha conquistato il cuore degli Italiani a suon di risate. Salemme, infatti, dimostra una grandissima spontaneità e genuinità durante le sue interpretazioni.
Questa sera, domenica 4 aprile, su Canale 5 andrà in onda uno dei suoi film più divertenti, Baciato dalla fortuna. Nella pellicola Salemme interpreta Gaetano, un vigile urbano napoletano che si è trasferito a Parma. Nel film vengono raccontate le sue vicende legate ad una misteriosa schedina vinta da 120 milioni. Nonostante abbia girato tanti film, l’attore è molto legato anche al mondo del teatro.
Vincenzo Salemme ed il teatro, un rapporto profondo
Il comico napoletano Vincenzo Salemme ha segnato un’epoca nel mondo del teatro. L’attore, infatti, ha fatto il suo debutto sul palcoscenico nel 1976 quando venne scritturato dalla compagnia teatrale di Tato Russo e può vantare una carriera quarantennale. In questi anni ha avuto modo di prendere parte a spettacoli dal successo indiscutibile, facendo spesso anche il regista.
Oltre alla recitazione, Salemme, ha anche un’altra grande passione: la cucina. Il comico napoletano, infatti, spesso e volentieri si mostra sui social network intento a preparare vere e proprie prelibatezze della cucina partenopea. Recentemente ha pubblicato anche una serie di ricette sul noto settimanale TV Sorrisi e Canzoni.
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Proprio grazie alla cucina, Salemme ha spiegato il rapporto che ha con teatro, cinema e televisione. “Il teatro è il mio fondo, un po’ come un cuoco che ha tutte le salse e i preparati con cui poter fare tutte le salse“, afferma l’attore, sottolineando come sia il teatro il suo palcoscenico preferito.
Il paragone prosegue con il cinema, che il comico definisce un delizioso gateau, anche se gli fornisce meno opportunità di spaziare rispetto al cinema. La metafora si chiude con un’osservazione sulla televisione: “è proprio un assaggio, ho fatto talmente poco, e quando l’ho fatto, l’ho fatto come fosse teatro“.
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e.f.