Il Divin Codino, Martufello: “Vi racconto il mio Carlo Mazzone”

Il grande comico Martufello ha interpretato Carlo Mazzone nel film Il Divin Codino uscito da poco su Netflix e di cui parlano praticamente tutti.

Forse è stato proprio Roberto Baggio a sancire il passaggio al calcio moderno, giocatore leader silenzioso di una classe infinita ma anche molto fortunato. Il film racconta maggiormente il Baggio uomo rispetto al Baggio calciatore e proprio per questo non sono mancate le polemiche da parte del pubblico. Tra i personaggi che hanno maggiormente colpito c’era quello di Carletto Mazzone, interpretato dall’incredibile e sempre divertente Martufello che qui fa vedere anche le sue doti drammatiche. Lo abbiamo intervistato in esclusiva.

Martufello ci racconta il suo Carlo Mazzone ne Il Divin Codino

Martufello è Carlo Mazzone in Il Divin Codino (Netflix)
Martufello è Carlo Mazzone in Il Divin Codino (Netflix)

Martufello ci racconta il suo Carlo Mazzone ne Il Divin Codino: “Da tifoso romanista Carletto Mazzone per me è stato molto importante. Lo abbiamo sempre visto con grande ammirazione, simpatia e affetto. Per noi rimarrà per sempre il grande Carletto. Interpretarlo in un film mi è piaciuto molto, perché lasciavo a casa Martufello e andavo a fare il film come Maurizio solo. Un pensiero a Carlo mentre giravo ce l’avevo, visto che interpretavo un grande personaggio e non puoi non pensarci quando lo fai. Alcuni hanno parlato di mancanza di similarità, ma non sono un imitatore assolutamente. L’ho fatto in un modo semplice, naif come è realmente Mazzone un personaggio naif, schietto, sincero, simpatico e anche burbero. L’ho interpretato con la massima sincerità e onestà da artista senza pensare a niente. L’ho fatto perché chi mi ha chiamato mi ha aiutato”.

Carlo Mazzone
Carlo Mazzone (Getty Images)

Roberto Baggio anche da tifoso giallorosso per lui è stato, come per tutti, un campione indimenticabile: “Baggio è stato un grande personaggio e nel film lo vedi. Non è stato girato per la sua carriera, ma per il racconto che ha fatto lui. Non è un film sulla vita da calciatore, non basterebbero 125 puntate da un’ora, ma sull’uomo. E’ come se tu scrivi un libro su di me e con me, non puoi cambiare quello che dico. Prima di farlo uscire poi me lo devi far vedere. Usa 94? Ricordo quella serata col Brasile con grande dispiacere come tutti gli italiani”.

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