“Accertamenti INPS sui conti degli italiani”: 2 Maggio 2025, scattano OGGI i controlli, ti prelevano i tuoi soldi in automatico

“Accertamenti INPS sui conti degli italiani”: 2 Maggio 2025, scattano OGGI i controlli, ti prelevano i tuoi soldi in automatico

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Accertamenti INPS: scattano i controlli sui conti correnti degli italiani che non hanno pagato cartelle o debiti. Da oggi, 2 Maggio 2025. Controlli INPS sui conti correnti per debiti non pagati. Che cosa succede? Chiariamolo subito.

Nel mese di maggio 2025, l’INPS e l’Agenzia delle Entrate hanno intensificato i controlli sui conti correnti degli italiani che risultano inadempienti nel pagamento di cartelle esattoriali, debiti contributivi e somme dovute allo Stato.

Si tratta di una misura già prevista dalle normative vigenti, ma che nel 2025 ha subito un’accelerazione con nuove modalità di verifica automatizzata e incrocio dei dati digitali.

Perché l’INPS può controllare i conti correnti? L’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), in coordinamento con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ha il potere di accedere ai dati bancari per finalità di recupero crediti.

Questo è possibile grazie all’integrazione tra il sistema Anagrafe dei rapporti finanziari e le banche dati fiscali, autorizzata dalla legge.

Controlli immediati, ecco cosa succede al tuo conto in banca

In particolare, se un cittadino ha debiti contributivi non pagati, ad esempio per mancati versamenti di contributi previdenziali da parte di lavoratori autonomi, commercianti, artigiani o datori di lavoro, l’INPS può attivare accertamenti patrimoniali per individuare le somme disponibili nei conti correnti e procedere a eventuali pignoramenti diretti.

A partire da maggio 2025, l’INPS ha avviato un nuovo piano di controlli potenziati, focalizzato sui contribuenti con cartelle esattoriali non saldate da più di 6 mesi e sui soggetti che hanno ricevuto notifiche di avvisi bonari o rateizzazioni decadute, oltre che su persone che, pur avendo debiti, risultano con movimenti bancari attivi o disponibilità liquide. L’obiettivo dell’ente è recuperare miliardi di euro di contributi non versati, anche grazie a tecnologie digitali più evolute, in grado di incrociare dati fiscali, bancari e previdenziali in tempo reale.

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Come funziona il controllo e chi rischia

Il processo si articola in più fasi a partire dalla segnalazione del debitore moroso all’interno della banca dati dell’INPS, con accesso all’Anagrafe dei rapporti finanziari gestita dall’Agenzia delle Entrate, per visualizzare saldi, movimenti, depositi, investimenti. Se il soggetto risulta in possesso di somme disponibili, può partire una procedura di pignoramento presso terzi, cioè direttamente sul conto corrente.

Il pignoramento può riguardare fino a un quinto della somma disponibile, o l’intero saldo in alcuni casi, nel rispetto dei limiti previsti per i beni impignorabili (es. pensione minima). Cosa rischia chi non paga ? I contribuenti che non saldano le cartelle rischiano diverse situazioni a dir poco problematiche. Vediamolo: blocco dei conti correnti, pignoramento diretto delle somme, fermo amministrativo dei veicoli e iscrizione nelle liste dei cattivi pagatori, oltre all’esclusione da bonus o agevolazioni pubbliche. Nel caso di lavoratori autonomi, le sanzioni possono estendersi anche alla sospensione dell’attività in caso di debiti previdenziali rilevanti e persistenti.