PIGNORAMENTO ADDIO: ufficiale, da Maggio 2025 nessuno può toccarti questi conti e questi beni I E’ legge: soldi e case al sicuro al 100%

conti - calcolatrici - debiti - pexels - altranotizia
Il pignoramento è uno strumento legale che permette a un creditore di rivalersi sui beni del debitore insolvente, con l’obiettivo di recuperare somme non pagate (mutui, bollette, cartelle esattoriali). Tuttavia, ci sono delle limitazioni.
Infatti la legge italiana tutela alcuni beni e somme di denaro, che non possono essere pignorati, totalmente o in parte, per garantire la sopravvivenza dignitosa del debitore.
Ma quali sono, aggiornati al 2025, i beni che non possono essere toccati? Non tutti ne sono perfettamente consapevoli, ma esistono eccome.
Il conto corrente può essere pignorato, ma non tutto il saldo è aggredibile. La normativa prevede delle particolari limitazioni in tal senso.
Infatti, se il conto è intestato a un lavoratore dipendente o pensionato, è impignorabile la parte dello stipendio o della pensione accreditata nei limiti stabiliti dalla legge.
Ecco tutto quello che non possono prendersi
Se la somma è già stata versata sul conto, il creditore può pignorare solo la parte eccedente il triplo dell’assegno sociale (circa 1.600 euro nel 2025), se si tratta di stipendio o pensione. Anche se lo stipendio o la pensione non sono sul conto corrente, ma vengono pignorati alla fonte (cioè dal datore di lavoro o dall’INPS), non possono essere trattenuti completamente.
Per lo stipendio, si può pignorare al massimo 1/5 del netto mensile (20%), salvo che non ci siano più creditori. Per la pensione, resta impignorabile una quota pari all’assegno sociale aumentato della metà (circa 1.100 euro nel 2025); solo l’eccedenza può essere soggetta a pignoramento, sempre nei limiti di 1/5.

E la casa? Ecco cosa dice la legge
In caso di pignoramento presso l’abitazione del debitore, non tutti i beni possono essere sequestrati. Sono impignorabili letti, tavoli, sedie, armadi, frigorifero, lavatrice, e in generale i beni essenziali per la vita quotidiana. E ancora poi: vestiti, biancheria, utensili da cucina. E perfino gli animali da compagnia o di affezione, libri o strumenti legati alla professione del debitore (esempio: computer, attrezzi da lavoro), se essenziali per svolgere la propria attività lavorativa.
La prima casa non è pignorabile da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, a patto che sia l’unico immobile di proprietà del debitore e non sia un immobile di lusso (categoria catastale A/1, A/8 o A/9). Il debitore ci deve avere residenza anagrafica. I creditori privati (banche, finanziarie, privati) possono pignorare la prima casa, ma solo attraverso procedura giudiziaria ordinaria, e non per debiti di piccolo importo. Sono totalmente impignorabili infine: Reddito di cittadinanza o di inclusione, se ancora attivi in determinate regioni nel 2025, Assegno sociale e assegno unico universale per i figli e l’Indennità di accompagnamento e altre prestazioni assistenziali non legate al reddito da lavoro.