Pensionati, addio patente: non ve la rinnovano più I “Siete troppo vecchi, datevi alle bocce”

Pensionati, addio patente: non ve la rinnovano più I “Siete troppo vecchi, datevi alle bocce”

Patente-Adobestock- altranotizia.it

In Italia, il tema del rinnovo della patente per gli anziani è da sempre oggetto di discussione, soprattutto per motivi legati alla sicurezza stradale e alla salute psicofisica dei conducenti.

Nel 2025, non esiste una legge che vieta agli anziani di guidare in modo assoluto, ma ci sono regole precise che diventano via via più stringenti con l’aumentare dell’età.

Non si tratta dunque di un divieto categorico, ma di limitazioni e controlli più severi che possono portare, in alcuni casi, al mancato rinnovo della patente.

Età e rinnovo della patente: come funziona davvero? La patente di guida, in Italia, ha una scadenza variabile in base all’età del conducente e alla categoria della patente posseduta.

Per i patentati più anziani, la normativa prevede: fino ai 50 anni, rinnovo ogni 10 anni (per la patente B). Dai 50 ai 70 anni: rinnovo ogni 5 anni. Dai 70 ai 80 anni: rinnovo ogni 3 anni. Dopo gli 80 anni: rinnovo ogni 2 anni.

Visite mediche più frequenti e rigide: addio rinnovo

Questi intervalli servono a garantire che il conducente sia ancora in possesso dei requisiti fisici e mentali necessari alla guida. Ma non sempre le cose stanno così. Con l’avanzare dell’età, la visita medica per il rinnovo diventa più approfondita. Si controllano la capacità visiva e uditiva, i riflessi e coordinazione motoria, la presenza di patologie neurologiche, cardiovascolari o cognitive (es. demenza, Alzheimer) e l’assunzione di farmaci che possano alterare la vigilanza o i riflessi.

In caso di dubbi, il medico può richiedere ulteriori accertamenti specialistici (neurologici, cardiologici, ecc.) prima di concedere il rinnovo. Per quanto riguarda le patenti professionali (categorie C, D, C1, D1, E e KB, cioè per camion, autobus e taxi), le limitazioni sono ancora più stringenti.

Assicurazione auto - foto Depositphotos - altranotizia.it
Assicurazione auto – foto Depositphotos – altranotizia.it

Ecco in questi casi cosa succede

Per la Patente C e C1, la licenza è rinnovabile solo fino a 65 anni. Dopo questa età, il rinnovo è possibile solo con parere favorevole di una commissione medica locale. Patente D e D1 (autobus): il limite è fissato a 60 anni, salvo deroghe valutate sempre da una commissione. E ancora, per la Patente KB (trasporto persone a pagamento) il rinnovo è limitato dopo i 60 anni, con visite mediche annuali obbligatorie. In pratica, chi svolge un’attività professionale alla guida può essere obbligato a smettere prima rispetto a chi guida per uso privato.

Il rinnovo della patente non è automatico: spetta al medico certificatore stabilire se il soggetto è ancora idoneo alla guida. In caso di patologie complesse o situazioni dubbie, può essere richiesta una valutazione da parte della Commissione Medica Locale, che ha l’ultima parola. Se il rinnovo viene negato o limitato, il conducente può presentare ricorso oppure sottoporsi a terapie o controlli per migliorare il proprio stato e tentare un nuovo esame. Molti anziani vedono queste restrizioni come una forma di discriminazione, ma l’intento della normativa è puramente preventivo e protettivo, per il conducente stesso e per gli altri utenti della strada. Le statistiche mostrano infatti che, pur avendo comportamenti più prudenti, i conducenti over 75 sono più soggetti a incidenti gravi legati a cali di attenzione, riflessi o problemi fisici improvvisi.