PENSIONI ADDIO: italiani, l’assegno si riduce a Giugno 2025, notizia terribile, ecco quanti soldi perdete

PENSIONI ADDIO: italiani, l’assegno si riduce a Giugno 2025, notizia terribile, ecco quanti soldi perdete

Soldi portafogli - pexels - altranotizia.it

A giugno 2025, molti pensionati italiani potrebbero trovarsi con un amaro risveglio: l’assegno pensionistico potrebbe risultare ridotto rispetto ai mesi precedenti.

Una serie di aggiornamenti normativi, ricalcoli fiscali e nuove trattenute ha infatti portato a variazioni nei cedolini delle pensioni, soprattutto per alcune categorie di beneficiari.

Si tratta di una situazione che ha già generato proteste e richieste di chiarimenti da parte di sindacati, associazioni dei consumatori e degli stessi pensionati.

Perché l’assegno pensionistico può essere ridotto? Le motivazioni della riduzione sono diverse e dipendono da più fattori, a ben vedere. E non piaceranno.

L’INPS, come sostituto d’imposta, effettua ogni anno un conguaglio tra le imposte versate in acconto e quelle effettivamente dovute.  Sarebbe a dire? Chiariamolo.

Che fine fanno i tuoi soldi

Se nel 2024 un pensionato ha versato meno del dovuto, nel 2025 verrà trattenuto l’importo in eccesso direttamente sulla pensione. Il mese di giugno è uno dei momenti in cui queste trattenute possono essere applicate. A partire dal 2025, alcune Regioni e Comuni hanno aumentato l’addizionale IRPEF. Questo significa che la pensione netta può risultare più bassa per effetto di questi aumenti, che si applicano in modo retroattivo sui redditi dell’anno precedente.

Se un pensionato riceve anche prestazioni aggiuntive (come la quattordicesima, il bonus sociale o l’integrazione al minimo), un aggiornamento dell’ISEE o un superamento delle soglie previste può comportare la sospensione o riduzione di tali importi. Chi è più colpito? Lo vediamo subito.

Soldi - bonus - aiuti - fonte Pexels - altranotizia.it
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Ecco chi subirà il danno maggiore

Non tutti i pensionati subiranno la riduzione. I più esposti sono i percettori di più pensioni (ad esempio, pensione di vecchiaia e reversibilità), che potrebbero superare determinate soglie fiscali. Chi ha altri redditi soggetti a IRPEF, come affitti, rendite finanziarie o attività occasionali, rischia altrettanto. E in più, i  pensionati con assegni più alti, per cui le trattenute fiscali incidono in modo più evidente, oltre a coloro che ricevono prestazioni collegate al reddito, che possono decadere per piccoli scostamenti nei limiti ISEE.

L’INPS, con una nota pubblicata a maggio 2025, ha spiegato che i conguagli fiscali e le trattenute sono operazioni di routine previste dalla legge, e non rappresentano un errore. Tuttavia, l’Istituto ha invitato i pensionati a verificare il proprio cedolino pensione tramite il portale online o presso un patronato, per comprendere nel dettaglio le voci di addebito e i motivi delle variazioni. Chi nota un taglio dell’assegno superiore al previsto può rivolgersi a CAF e Patronati, per ottenere un’analisi dettagliata della pensione e dell’ISEE, o anche ad ssociazioni di tutela dei consumatori, per segnalare eventuali incongruenze.