Ultim’ora, arriva la tassa auto della settimana: ufficiale, devi pagarla o non potrai neanche mettere in moto

Auto - pexels - Altranotizia.it
Arriva la tassa auto della settimana: una sorta di pagamento ‘obbligatorio’ dal quale non ti puoi sottrarre perché, se lo facessi, saresti nei guai. La tua auto non potrebbe circolare, non potresti neanche mettere in moto.
Letteralmente parlando, senza giri di parole. Sì, perché stiamo parlando di quella che è, a tutti gli effetti, una sorta di pagamento vincolante.
Si tratta di una tassa che devi pagare tutte le settimane o, per meglio dire, tutte le volte che fai benzina. Parliamo, cioè, delle accise sulla benzina.
A maggio 2025, il tema delle accise sui carburanti torna al centro del dibattito pubblico. Ma per quale motivo? Lo chiariamo subito.
Ogni volta che il prezzo della benzina aumenta, le accise – ovvero le imposte indirette applicate su ogni litro di carburante – diventano l’obiettivo di critiche, proposte di riforma e promesse politiche.
Tassa auto settimanale, paga o non puoi circolare
Anche quest’anno, il Governo si è trovato a dover gestire un delicato equilibrio tra il bisogno di entrate fiscali e il malcontento crescente di automobilisti e imprese, alle prese con rincari che pesano su tutti i settori. Le accise sono tasse applicate direttamente sulla quantità di carburante venduto, e non sul prezzo finale. In Italia, queste imposte si aggiungono al costo industriale del carburante e all’IVA, andando a formare il prezzo finale alla pompa. Per ogni litro di benzina, una parte significativa del costo – spesso superiore al 50% – è costituita da tasse.
Nel dettaglio, le accise finanziano lo Stato per coprire spese varie, tra cui emergenze del passato (come guerre o terremoti), ma molte di queste voci storiche sono rimaste in vigore, nonostante siano passati anche decenni.

Tasse auto a maggio 2025: quanto pesano e perchè devi pagare
Nel mese di maggio 2025, il prezzo medio della benzina in Italia oscilla tra 1,80 e 1,90 euro al litro, con alcune punte più alte in zone svantaggiate o sulle autostrade. Di questa cifra, circa 0,73 euro sono di accise fisse a cui si somma l’IVA al 22% sull’intero importo (carburante + accise). Solo circa 0,70-0,80 euro rappresentano il costo reale del carburante. Ciò significa che più della metà di quanto si paga per fare un pieno è legata a imposte. Un dato che pesa su tutti: privati cittadini, trasportatori, aziende agricole e imprese.
Nel 2022 e nel 2023, alcuni Governi avevano deciso di tagliare temporaneamente le accise per far fronte agli aumenti post-pandemia e alla crisi energetica. Tuttavia, nel 2024 e nei primi mesi del 2025, la linea si è fatta più rigida: niente tagli strutturali, solo bonus selettivi per alcune categorie. Nel 2025, il Governo ha scelto di non ridurre le accise in modo generalizzato, ma ha previsto forme di rimborso parziale o credito d’imposta per autotrasportatori, settore agricolo; cooperative sociali e imprese con elevato consumo di carburanti. Per il cittadino medio, però, non ci sono sconti automatici alla pompa, e il prezzo resta tra i più alti in Europa.