Superbonus benzina Giugno 2025: automobilisti ‘salvati’, taglio clamoroso della spesa, finalmente è finito il salasso

Ufficiale, arriva un provvedimento in Italia che farà piacere a tutti quelli che mettono benzina: un risparmio epocale di denaro. Ecco di che parliamo. Come una sorta di superbonus ‘benzina’, da Giugno in poi inizieranno a cambiare molte cose, al rifornimento.

Nella primavera del 2025, in Italia è entrata in vigore una misura destinata a cambiare il panorama dei carburanti: il riallineamento delle accise tra benzina e gasolio. Di che cosa si tratta?

Si tratta di un provvedimento discusso da anni, ma che ora ha preso forma con l’obiettivo di correggere uno squilibrio storico tra i due carburanti, considerato non più giustificabile né dal punto di vista ambientale né fiscale.

Le accise sono imposte statali applicate su determinati beni, tra cui i carburanti. Per decenni, in Italia (e non solo), il gasolio è stato tassato meno rispetto alla benzina, con lo scopo originario di sostenere settori come l’autotrasporto e l’agricoltura.

Nel 2025, però, il governo italiano ha deciso di riequilibrare progressivamente le accise, portando quelle del diesel a un livello più vicino a quello della benzina, con l’obiettivo di disincentivare l’uso dei combustibili fossili più inquinanti.

Cosa cambia in concreto

Con il riallineamento delle accise il prezzo del gasolio alla pompa aumenta, in modo graduale. La benzina rimane più o meno stabile, senza significativi sconti né aumenti. La differenza di prezzo tra benzina e diesel, che nel passato poteva superare anche i 20 centesimi al litro, si riduce notevolmente, fino quasi ad annullarsi. Nel mese di maggio 2025, il prezzo medio del gasolio in alcune aree italiane ha già superato quello della benzina in certi distributori, innescando un cambiamento nelle abitudini dei consumatori.

Il riallineamento delle accise è una misura ambientale e fiscale. Le ragioni principali sono soprattutto ambientali: il diesel, sebbene più efficiente nei consumi, produce più emissioni nocive (come ossidi di azoto e particolato) rispetto alla benzina. Riallineare le accise è una forma di disincentivo all’uso di questo carburante.

Rifornimento benzina
Costo del rifornimento: ecco cosa cambia foto: Ansa – altranotizia

Ecco le motivazioni principali

E poi ci sono ragioni di equità fiscale: non c’è più un valido motivo per favorire il diesel, soprattutto nell’ambito privato. Il vantaggio fiscale veniva spesso sfruttato anche da chi non appartiene a categorie “protette” come agricoltori o trasportatori. Inoltre, c’entra l’UE: il provvedimento segue le linee guida europee per una transizione ecologica e una maggiore armonizzazione fiscale.

I soggetti più impattati dal riallineamento sono automobilisti con auto diesel, che vedono aumentare i costi del pieno, autotrasportatori, anche se per loro sono previste compensazioni parziali o crediti d’imposta, i settori agricoli e industriali, che da sempre godono di agevolazioni fiscali sui carburanti. Per questi soggetti, il governo ha previsto misure di mitigazione temporanee, come sconti mirati o detrazioni, per evitare un impatto economico troppo brusco.

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