Scuola, spunta l’ipotesi di allungare il calendario delle lezioni: le date possibili

Scuola, spunta l’ipotesi di allungare il calendario, posticipando il termine delle lezioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

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Scuola: spunta l’ipotesi di allungare il calendario delle lezioni

Durante le consultazioni il premier incaricato Mario Draghi ha affrontato anche il tema della scuola. In particolare, nelle ultime ore è spuntata anche l’ipotesi di allungare il calendario scolastico, posticipando il termine delle lezioni alla stagione estiva. Ecco quali sono le possibili date relative al termine dei corsi dell’attuale anno scolastico.

Scuola, l’ipotesi di allungare il calendario

Nel corso dei recenti incontri avvenuti tra l’ex presidente della Bce Mario Draghi e i diversi partiti, tra le priorità da affrontare è emersa senza dubbi la delicata questione della scuola. In particolare, Draghi ha voluto soffermarsi su due punti fondamentali: il calendario scolastico e il problema delle cattedre vuote. Per quanto riguarda il primo punto è apparso quanto mai evidente il bisogno di posticipare il termine delle lezioni per recuperare i giorni persi nel corso di questo anno scolastico a causa della pandemia. Una situazione certamente delicata che si protrae ormai da tempo e che necessita di un intervento immediato da parte del nuovo governo. Proprio per questo Draghi ha annunciato che sarà indispensabile già a partire dalle prossime settimane “rimodulare il calendario scolastico” dell’anno in corso. La possibilità, quindi, che il termine delle lezioni coincida con la fine del mese di giugno o addirittura con l’inizio di luglio si fa sempre più concreta.

La questione delle cattedre vuote

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Il problema delle cattedre vuote

Il secondo tema a preoccupare Mario Draghi sul fronte scuola è la questione relativa alle cattedre vuote e il conseguente boom di supplenti che si verrà a creare a settembre. I dati finora raccolti dal Sole 24 Ore sono, infatti, tutt’altro che rassicuranti. Pare proprio che a settembre si rischierà di raggiungere la soglia di 220 mila cattedre vuote. A pesare su questo bilancio c’è ovviamente anche il blocco dei concorsi imposto dal Covid. Ecco perché il nuovo governo dovrà, quindi, impegnarsi fin da subito per risolvere questo problema entro l’inizio del nuovo anno scolastico, in modo tale da riuscire a recuperare il prima possibile tutte le lacune lasciate indietro negli scorsi mesi.

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