Il noto attore e doppiatore Francesco Pannofino ha raccontato, in un’intervista, in che modo è riuscito a superare la timidezza: scopriamo come ha fatto.
Torna questa sera, venerdì 30 aprile, Felicissima Sera, il varietà del duo comico Pio e Amedeo su Canale 5. Fra i tanti ospiti dell’ultima puntata del programma, c’è anche il noto attore e doppiatore Francesco Pannofino, un vero gigante del cinema italiano. Pannofino ha avuto l’occasione di collaborare con molti personaggi internazionali nel mondo della recitazione.
Francesco ha fatto della sua voce un vero marchio di fabbrica: riconoscibile, calda e profonda, ha doppiato attori del calibro di Denzel Washington, George Clooney, Kurt Russell, Jean-Claude Van Damme e Antonio Banderas. Forse, non tutti, sanno che all’inizio Pannofino era molto timido e aveva delle difficoltà che poi è riuscito a superare. Scopriamo in che modo ci è riuscito.
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La timidezza di Francesco Pannofino
Il cinema, così come anche il teatro, e la recitazione in generale, apre tantissime opportunità nella vita. Francesco Pannofino ha sicuramente saputo sfruttarle tutte, diventando nel corso degli anni uno degli attori e doppiatori più importanti in Italia. Ha questa passione sin da quando era ragazzo, passione che poi è riuscito a trasformare in un lavoro vero e proprio.
Grazie a questo lavoro, Francesco ha anche incontrato l’amore, incontrando quella che poi sarebbe divenuta la sua futura moglie, Emanuela Rossi. La sua carriera inizia in radio, salvo poi passare a lavorare come doppiatore negli anni Novanta, raggiungendo da subito un buon successo grazie al suo timbro molto riconoscibile.
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Da doppiatore, Pannofino, è passato anche ad essere un attore, recitando sia in film, sia in opere teatrali. Proprio il teatro ha rappresentato per lui un’importante palestra di vita, aiutandolo a crescere e a superare la timidezza. “Grazie al teatro sono riuscito a superare la timidezza. In questo senso il palco è una palestra, ti fa sentire a stretto contatto con il pubblico“, racconta Pannofino a DomaniPress.
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e.f.