Famosissimo cantante italiano: figlio nato morto | Il dramma rivelato

Raccontarsi come non mai. Leggere la propria vita con gli occhi sereni, che permettono di scorgere non soltanto gli inevitabili errori commessi, ma anche le intense gioie e gli struggenti dolori vissuti. E parlare di un dramma che ha segnato la sua vita. Per sempre.

Un’autobiografia in uscita ed un’intervista rilasciata ad un maestro di giornalismo. Una carriera nata trentacinque anni fa e che non lo ha cambiato, facendolo rimanere sempre timido, riservato. Uno che continua a vivere “con il freno a mano tirato” ma che gli ha consentito, nel tempo, di crearsi “un mondo interiore più ricco“.

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Concerto-rock-Altranotizia (Fonte: Pixabay)

Si legge tutta d’un fiato, come un avvincente giallo di Andrea Camilleri o George Simenon. L’intervista rilasciata da Luciano Ligabue ad Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, contiene squarci inediti di note biografiche che anticipano l’uscita dell’autobiografia del cantautore, intitolata semplicemente: Una storia, che sarà in tutte le librerie a partire dal 3 maggio, edita da Mondadori.

Tante storie e quella più dolorosa, quella che si racconta quasi sottovoce perché ricorda i momenti più difficili della propria esistenza. Il dramma di suo figlio nato morto, con tutti gli strascichi che una simile tragedia ti lascia nella mente e nel cuore.

Luciano Ligabue, la sua storia e l’indicibile dramma

Di fronte ad un maestro delle interviste come Aldo Cazzullo perfino il timido e riservato rocker di Correggio si è aperto e si è confessato. Ha parlato di quando ha rischiato di morire per ben due volte quando era ancora bambino. La prima, all’età di un anno e mezzo, a causa di una peritonite e la seconda, quando ne aveva cinque, per via di un’operazione sbagliata alle tonsille.

Arriva così il primo concerto a cui ha assistito. Aveva 12 anni e l’artista che si esibiva sul palco era “brutto, pelosissimo“, il suo nome? Lucio Dalla. Un concerto di Franco Battiato gli ha fatto prendere la decisione di fare il cantante e da allora di concerti dal vivo ne ha fatti ottocento. E poi c’è Pierangelo Bertoli, colui che lo ha scoperto. Navigando a vista tra i ricordi si arriva al momento più doloroso, un ricordo incancellabile legato ad un evento che nessuno vorrebbe vivere.

Dalla storia d’amore con sua moglie, Barbara Pozzo, sposata nel 2013, Luciano Ligabue ha avuto una figlia, Linda e Leon, il suo piccolo figlio nato morto: “Ce lo fecero vedere. Me lo ritrovai in mano, un affarino di un chilo. Aveva i tratti della mamma. La voce di bambina della Barbara disse: è perfetto“. Il suo corpicino è stato seppellito in un cimitero che ha un angolo chiamato degli angeli. Con quell’indelebile dolore la sua vita è proseguita…

Tutti a Campovolo il 4 giugno

La pandemia di Covid – 19 ha bloccato tutto, ma dopo tre anni Luciano Ligabue è pronto di nuovo a tornare lì dove la timidezza, la riservatezza lasciano spazio alla sicurezza ed alla sfrontatezza, sul palco. Il 4 giugno lo attendono in tanti, sono già oltre centomila, al Campovolo, la mitica pista di prova nei pressi delle Officine Reggiane.

Raccontarsi come non mai. Andare a rileggere e rivedere fatti e persone della propria esistenza, con la serenità che gli anni possono regalare. Luciano Ligabue e la sua “vita da mediano”, una vita di uno che, nonostante il successo, continua a correre, a sudare, a suonare…su un palco.

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(Fonte: Google)
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