Facebook, in questo Paese non si può usare: i motivi fanno mormorare

Facebook, in questo Paese non si può usare, è proibito: i motivi fanno mormorare gli utenti e i cittadini, non lo immaginereste mai 

Facebook è certamente uno dei social network più amati e utilizzati nel mondo. Creato da Mark Elliot Zuckerberg, ormai diversi anni fa, è diventato un vero e proprio colosso e un’istituzione. E’ il social che hanno quasi tutti, e che maggiormente viene usato tutti i giorni. Incredibile ma vero, se mentre qui in Italia ci sembra così semplice accedervi e affacciarci sul mondo, non per tutti i Paesi del mondo è così.

Perché in questo Paese non è possibile usare Facebook
Perché in questo Paese non è possibile usare Facebook

Ci sono infatti alcuni paesi in cui la piattaforma conosce delle restrizioni, altri invece in cui si sta lentamente abolendo il social network. I motivi potrebbero non essere molto condivisibili. In moltissimi già mormorano al complotto, altri invece si chiedono come sia possibile una tale restrizione. In ogni caso è certamente lecito chiedersi il perché di tale restrizione, ma la verità pare non essere particolarmente chiara e soprattutto semplice.

LEGGI ANCHE: Albero di Natale: la curiosa tradizione che quasi nessuno conosce

Facebook, in questo Paese non si può usare: i motivi fanno mormorare

Il governo delle Isole Salomone ha deciso di lasciare fuori dai propri confini l’accesso al noto social network, impedendo di fatti ai residenti di accedervi. Pare che l’entrata in vigore del provvedimento sia già in programma, e anche abbastanza imminente. Nel frattempo però sono molte le reazioni reazioni non solo del popoli, ma anche degli osservatori. La motivazione ufficiale divulgata dal Governo ha posto l’accento sull’azione diseducativa del Social. In particolare, il primo ministro Manasseh Sogavare ha affermato davanti al parlamento del Paese che la sua intenzione è quella di non permettere diffamazioni e atti osceni all’interno del social. Alimentando così un clima già di odio reciproco e di violenza.

Impostazioni privacy