Dpcm Natale, cosa rischia chi non rispetta le regole: il Viminale è stato chiaro

Dpcm Natale, cosa rischia chi non rispetta le regole: il Viminale è stato chiaro, ecco le sanzioni a cui si può andare incontro.

Il Dpcm che regola il periodo delle feste natalizie è stato reso ufficiale dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte qualche giorno fa, e già sta facendo discutere. Il decreto è piuttosto restrittivo e vieta ogni spostamento tra Regioni in tutto il periodo che va dal 21 dicembre al 6 gennaio. Non solo però, perché nei giorni 25 e 26 dicembre e 6 gennaio non si potrà nemmeno uscire dal proprio comune. Nessun cambiamento per quanto riguarda il coprifuoco, che rimane dalle 22 alle 5 anche nel giorno della Vigilia di Natale e il 31 dicembre, quando sarà addirittura prolungato fino alle 7 del mattino.

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Dpcm Natale, cosa rischia chi non rispetta le misure di sicurezza: la nota del Viminale chiarisce tutto, sanzioni pesantissime

Il Governo, dunque, ha scelto la linea dura, proprio per evitare che eventuali assembramenti nei giorni di Natale possano vanificare gli sforzi fatti da tutti gli italiani in questi mesi di lotta contro il Coronavirus. Poco fa il Viminale ha fatto anche chiarezza sulle sanzioni che saranno comminate a chi violerà le misure di sicurezza: scopriamole insieme nel dettaglio.

Dpcm Natale, cosa rischia chi non rispetta le regole: ecco le sanzioni a cui si va incontro

L’ultimo decreto reso noto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte regola il periodo delle feste natalizie, pur lasciando invariata la divisione del Paese in zone rosse, arancioni e gialle, in base al numero dei contagi e alla gravità dell’emergenza. Oltre a questa suddivisione, dunque, ci saranno da rispettare anche le misure di sicurezza previste per il periodo di Natale. Con una nota ufficiale, il Viminale ha anche reso note quali sono le sanzioni a cui si va incontro in caso di mancato rispetto delle regole. Nella circolare firmata dal capo di gabinetto del Ministero, Bruno Frattasi, si parla di multe davvero molto salate, che vanno dai 400 ai 3mila euro. Ancora una volta linea dura, dunque, da parte del Ministero degli Interni, che sembra deciso a non volere violazioni delle misure e delle regole imposte dal Governo.

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