Too go to go: la app contro lo spreco alimentare, come funziona

Too go to go: cos’è, come funziona, in cosa consiste, perché è utile utilizzarla e come farlo.

Too go to go
Ristorante pieno di persone (fonte immagine: Getty Images)

E’ senza dubbio una delle app più utili ed eco friendly del nostro secolo. Lo scopo è quello di ridurre lo spreco alimentare generato dai ristoranti e dalle attività alimentari che non riescono a consumare tutti i prodotti.

LEGGI ANCHE: WhatApp, slittano le modifiche: posticipata la data per accettare le nuove condizioni di utilizzo

Too go to go: come funziona e perché dobbiamo utilizzarla

L’app in questione funziona come qualsiasi altra applicazione attraverso la quale ordiniamo e prenotiamo cibo: fornisce all’utente una lista dei ristoranti, bar, negozi di alimentari e supermercati che aderiscono all’iniziativa e che si trovano nelle sue vicinanze. Il pagamento avviene tramite PayPal, carta di credito o Google Pay.

A differenza di qualsiasi altra piattaforma dedicata all’ordinazione di cibo, Too go to go fornisce anche delle fasce orarie nelle quali è possibile acquistare e dei prezzi molto bassi, che oscillano dalle due alle sei euro per Magic Box.

La piattaforma ovviamente riesce ad offrire una quantità limitata di proposte e sostanzialmente due fasce orarie: quella di fine giornata e quella della mattina (banalmente alla fine del servizio del pranzo e dopo cena).

A questo proposito infatti Too go to go ha escogitato un modo per aumentare la competizione tra gli utenti e incitarli a non farsi scappare delle occasioni, attraverso un timer con minuti e secondi che segnala la cosiddetta “ultima possibilità“.

LEGGI ANCHE: WhatsApp, la Polizia postale mette in guardia i cittadini: allarme frode, l’invito alla cautela

L’app è stata realizzata in Danimarca e avviata nel 2015; oggi conta 13 Paesi europei e 14milioni di utenti che usufruiscono delle sue enormi potenzialità. In Italia è presente da poco più di sei mesi in alcune della maggiori città: Roma, Milano, Bologna, Torino, Verona, Firenze e Genova. In questo semestre gli utenti italiani hanno acquistato più di 100mila scatole.

Ristoranti e clienti: il duplice beneficio della app

E’ innanzitutto chiaro già dal naming Too go to go, ovvero troppo buono per essere buttato via, che il vantaggio sia ambivalente: a guadagnarci è sia l’offerente che il consumatore.

La spesa massima delle Magic Box non supera i 6 euro. Questo significa che per il ristoratore o proprietario di un’attività alimentare gli avanzi di cibo smettono di costituire uno spreco sia alimentare che economico, mentre per l’acquirente significa poter ordinare un pasto ad un quarto della spesa a prezzo pieno.

Too go to go
Foto che testimonia lo spreco alimentare in un ristorante di San Francisco (fonte immagine: Getty Images)

Inoltre, il cliente è ampiamente tutelato dal servizio recensioni: ogni offerente infatti è sottoposto al giudizio di chi acquista gli alimenti da lui offerti. Questo servizio rappresenta un’ulteriore garanzia di affidabilità di Too go to go, in quanto scoraggia eventuali furbetti dal comporre scatole sbagliate, troppo esigue o non confacenti all’ordine predisposto dal cliente.

E pur vero però, stando alle recensioni raccolte finora, che si corre il rischio opposto: le porzioni sembrano addirittura eccedere le aspettative e le ordinazioni. Le analisi di mercato dimostrano infatti che gli utenti, una volta effettuato il primo acquisto, continuano a farne altri. 

In Italia ad esempio delle Magic Box messe a disposizione delle attività aderenti, oltre l’80 per cento viene consumato e comprato. E in città come Torino, Verona e Bologna l’acquisto supera addirittura il 95 per cento, arrivando dunque all’esaurimento scorte.

Impostazioni privacy