Maria De Filippi, quella volta che rischiò la vita | Morte sfiorata

Maria De Filippi ha fatto parlare di lei anche per una bruttissima pagina di cronaca nera che l’ha vista protagonista e che ha creato un panico generalizzato.

Maria De Filippi
Maria De Filippi

Tutti amano Maria che questo pomeriggio su Canale 5 torna protagonista con due dei suoi programmi migliori. Alle ore 14.45 è il momento di Uomini e Donne mentre a seguire alle 16.10 tocca a Amici. I due format hanno raccolto grandissimi consensi portando anche a tante imitazioni non solo in Italia ma in giro per il mondo. Maria ha riscosso grandissimo successo anche grazie a C’è posta per te, ma negli anni in televisione ha ricoperto tantissimi ruoli diventando di fatto una delle regine dei nostri tempi. Ora però andiamo a raccontare un momento difficile della sua vita.

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Maria De Filippi morte sfiorata

Maria De Filippi
Maria De Filippi

In merito a Maria De Filippi si può raccontare anche un episodio decisamente tragico nel quale la donna ha rischiato seriamente la vita. Siamo nel 1993 e la conduttrice, insieme a suo marito il giornalista Maurizio Costanzo, è vittima di un attentato. Ci troviamo in via Fauro a Roma con Cosa Nostra che vuole punire proprio il grande giornalista italiano. La via si trova a pochissima distanza dal Teatro Parioli di Roma dove all’epoca veniva girato il Maurizio Costanzo Show il programma che ancora ammiriamo di notte su Canale 5. Maurizio era stato messo sotto mirino per diversi programmi che si basavano sulla lotta contro la mafia.

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Lungo via Fauro i due si muovevano sempre per tornare a casa e lì fu posizionata un’autovettura imbottita con 70 kg di tritolo. Fu un’incertezza del sicario che fece saltare tutto e per fortuna non ci furono vittime. Questo fu causato anche dal particolare che vide i due giornalisti muoversi su un’auto diversa rispetto a quella che usavano di solito e con la quale erano stati identificati. L’attentato portò a sette feriti tra cui l’autista e una delle guardie del corpo dei due. Fu la stessa Maria a dichiarare di aver vissuto un vero trauma e di aver dovuto aspettare tempo prima di rifamiliarizzare con la guida.

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