Manuela Villa, L’alimentatore: “Ecco quanto di me c’è nel libro”

È uscito il nuovo romanzo di Manuela Villa, L’alimentatore, abbiamo avuto così la possibilità di intervistarla per capire qualcosa in più di quanto raccontato.

Come sei arrivata a questo libro?

È un vero e proprio messaggio per tutte quelle persone che attraverso il cibo cercano di compensare una mancanza. Trovare la forza dentro di noi per Cercare di vedere il cibo non più come un’arma per autodistruggersi. Ognuno di noi in fondo è l’alimentatore di se stesso.

Quanto di te c’è dentro?

In tutti i miei libri c’è sempre qualcosa che mi appartiene altrimenti non riuscirei a scrivere con totale coinvolgimento. Trasformo le esperienze negative in qualcosa che possa essere di utilità non solo per me ma anche per gli altri.

L’amore è la cosa più bella del mondo, ma può diventare anche la peggiore. Cosa ne pensi?

L’amore è la cosa più bella che può anche diventare la cosa peggiore se si innescano meccanismi non risolti. Dobbiamo prima stare bene con noi stessi poi con gli altri. Il partner deve essere un valore aggiunto non una soluzione.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

I miei progetti futuri solo Dio lo sa. Io vorrei continuare a fare quello che faccio cantare recitare scrivere fino a quando avrò qualcosa da dire. Il giorno che mi accorgerò di non metterci più l’anima, cosa improbabile, smetterò. Quindi mai.

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