Alberto Sordi è stato un mito senza tempo, la sua morte ha fermato il tempo. Ma come hanno preso l’epilogo a Roma? Il terribile racconto.
Cine 34 ci regala un grandissimo film “Nestore l’ultima corsa” a partire dalle ore 21.00. Si tratta del terzultimo film dove ha recitato. A questo hanno fatto seguito infatti Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola e il film diretto e interpretato con Valeria Marini, Incontri proibiti. Sicuramente è un film testamento perché di fatto racconta la morte, la fine di qualcosa e l’eredità che questo lascia. Il film è girato in maniera molto intelligente e con una serie di momenti dove il ritmo compassato fa venire il magone e la voglia di piangere. Ma quando parliamo di tragedia nel liceo romano cosa intendiamo?
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Alberto Sordi l’ultima corsa, la tragedia nel liceo romano
Il 24 febbraio del 2003 muore Alberto Sordi e io ero a scuola, in terzo superiore. Ricordo quel giorno come fosse ieri. La preside, una suora di nome Cecilia, entrò in classe facendo irruzione durante la lezione di inglese. Si avvicinò alla professoressa e le sussurrò qualcosa nell’orecchio, noi ovviamente non ci rendemmo subito conto della gravità della situazione, consapevoli che quando entrava la preside non potevamo esagerare ma era possibile abbassare l’attenzione e fare qualche chiacchiera col compagno di banco.
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Dal viso della professoressa d’inglese ci rendemmo conto che non era una comunicazione come le altre, scoppiò a piangere e poi successivamente lo fece anche qualcuno di noi quando ci disse: “Albertone è morto”. Fu inutile pensare di poter andare avanti così, la scuola chiuse e uscimmo un paio d’ore prima dalla campanella finale. Il racconto di questo triste episodio mi torna in mente ogni volta che si nomina Sordi, perché rappresenta in toto quello che l’attore rappresentava per la città di Roma.