Vite al limite, Dottor Nowzaradan nella bufera: altro tragico dramma nello show

Vite al limite aiuta le persone obese a combattere le loro patologie ma questo è già l’ottavo caso in cui un paziente non ce la fa. Che cos’è accaduto alla vittima che ha perso la vita dopo aver partecipato al reality show americano? 

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Non è frequente che nel programma capiti questa sciagura, tuttavia pochi giorni fa per l’ottava volta una protagonista della serie Vite al limite è deceduta per cause ancora non note. E questo evento fa luce sulle responsabilità di un reality che dovrebbe aiutare gli obesi patologici, i quali spesso però restano vittime dei loro kg di troppo. Vediamo cosa è accaduto.

Vite al limite nell’occhio del ciclone

Nella sua clinica di Houston, attraverso il noto programma nato negli USA che si prende cura del dimagrimento, il chirurgo bariatrico aiuta le persone che soffrono di obesità a tornare a una vita normale.

Nonostante il nobile intento e il consenso che il pubblico dimostra verso il programma, il Dottor Nowzaradan è stato citato in giudizio in passato da parte di alcuni ex pazienti. L’accusa era stata “negligenze e per aver violato il dovere di ragionevole cura“.

L’ultima vittima aveva appena trent’anni, è morta pochi giorni fa, il 1 agosto. Il suo nome per esteso era Gina Marie Krasley, originaria del New Jersey, ha partecipato all’edizione dello scorso anno. Quando è arrivata alla clinica di Nowzaradan aveva raggiunto un peso di ben 275 kg. Dopo un anno di cure aveva perso 25 kg.

Com’è morta Gina Marie Krasley

Gina era arrivata a essere obesa dopo una toccante esperienza. Durante l’ottava stagione di Vite al limite, aveva svelato che l’origine del suo disturbo alimentare affondava le radici nella sua infanzia. Da piccola era stata abusata fisicamente e anche verbalmente.

Così era nata dentro di lei una lotta intestina, frutto del grande disagio dovuto alla violenza subita. Il dolore psicologico l’aveva allontanata dalla realtà circostante facendola sentire diversa, sola. Si era chiusa in se stessa e così era cominciata la sua battaglia verso la bilancia. Una battaglia che purtroppo ha perso. Le cause devono essere ancora accertate.

Gina aveva un sogno molto speciale, come spesso accade alle persone che soffrono, aveva maturato una sensibilità verso il dolore e la volontà di usare l’esperienza passata da lei in prima persona per aiutare gli altri. Voleva mettere il suo percorso personale a servizio di chi ama la danza ma ha disturbi di salute. Gina stessa adorava il ballo e usava Tik Tok per condividere le sue coreografie con questo nobile scopo.

Ha regalato a tutti una preziosa testimonianza di solidarietà e le siamo grati.
È riuscita senz’altro a lasciare un ricordo indelebile nella sua famiglia e in tutti i telespettatori. Ci auguriamo che queste tragedie non si ripetano più.

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