Bonus Mamma: come funziona e come richiederlo il prima possibile

Nella Legge di bilancio 2021 è stato confermato il cosiddetto Bonus Mamma. Ma che cos’è, come funziona e, soprattutto, come si richiede?

Bonus Mamma 2021
Bonus Mamma: cos’è e come richiederlo

Dopo le prime ipotesi pensate per sostituire i bonus sulle nascite, la Legge di bilancio 2021 ha riconfermato la presenza del Bonus Mamma. Non tutti, però, sanno di cosa si tratta. Ecco, quindi, cos’è, come funziona e come si può richiederlo il prima possibile.

Bonus Mamma: cos’è

Il Bonus Mamma, che sarà riconfermato nella prossima Legge di bilancio, è una somma a favore delle donne che aspettano un bambino. In un primo momento, si era pensato di sostituirlo con l’assegno unico, ma alla fine è stato deciso di mantenere queste misure specifiche fino al 31 dicembre 2021 per chi sta per avere un bambino e anche per chi vuole adottarne uno. Oltre questo bonus rimane attivo anche il Family Act.

Quanto vale e come richiederlo

Bonus Mamma
Quanto vale il Bonus Mamma

Il Bonus Mamma, che vuole sia sostenere le famiglie sia rilanciare la natalità in Italia, ha il valore di 800 euro. È valido per tutte le adozioni e le nascite che si verificheranno tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021. Per richiederlo bisogna rispettare determinate condizioni. Occorre innanzitutto che la famiglia lo chieda all’Inps a partire dal settimo mese di gravidanza o nel momento in cui si adotta o si prende in affido un minore. Non serve, invece, presentare l’ISEE, in quanto non ci sono vincoli dal punto di vista reddituale per presentare la richiesta ed è possibile ricevere un assegno per ogni figlio nato o adottato. In più, è bene ricordare che il bonus, una volta assegnato, non ha conseguenze sul reddito della famiglia beneficiaria.

Per inoltrare la domanda all’Inps si può procedere autonomamente attraverso l’uso Spid, oppure ci si può rivolgere all’Istituto Nazionale stesso che fornirà agli interessati tutte le informazioni necessarie per procedere con la pratica. Meglio ancora, qualora il futuro genitore preferisca farsi aiutare perché magari poco tecnologico potrà rivolgersi al patronato di riferimento, che ricordiamo però non svolgerà la prestazione gratuitamente.

 

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