Coronavirus: l’Agenzia italiana del farmaco dà il via libera al vaccino AstraZeneca in Italia anche per i soggetti con più di 55 anni. Ecco le ultime notizie a riguardo.
Dopo le recenti direttive divulgate in Germania a proposito del vaccino anti Covid dell’azienda britannico-svedese AstraZeneca, in Italia l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, dà il via libera per la sua somministrazione anche sui soggetti con età superiore ai 55 anni. Ecco tutte le ultime notizie a riguardo.
La posizione adottata in Germania sul vaccino AstraZeneca
Pochi giorni fa la commissione tedesca sui vaccini (Stiko) ha dato il nulla osta per la commercializzazione del vaccino britannico-svedese AstraZeneca. Definendo però alcune limitazioni a proposito della sua somministrazione. Stando a quando indicato dalla Stiko il vaccino potrà essere somministrato in Germania in totale sicurezza soltanto sulla popolazione compresa tra i 18 e i 65 anni. Una restrizione imposta alla luce di un’insufficienza di dati riguardo all’efficacia nei confronti di persone più anziane. Nella giornata di venerdì 29 gennaio è stata, invece, la volta dell’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, ad approvare il vaccino, seguita subito dopo anche dall’Aifa. Ecco, dunque, la posizione dell’Agenzia italiana del farmaco a proposito del vaccino AstraZeneca.
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Via libera al vaccino AstraZeneca in Italia
La commissione tecnica dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha da poco dato il via libera alla diffusione in Italia del vaccino anti Covid dell’azienda AstraZeneca. La commissione si è soffermata, in particolare, sui presunti rischi evidenziati precedentemente per le persone con più di 55 anni. “Sulla base dei risultati di immunogenicità e dei dati di sicurezza” ha spiegato l’Agenzia “il rapporto beneficio-rischio del prodotto risulta favorevole anche nei soggetti di età più avanzata”. Il vaccino AstraZeneca risulterebbe, quindi, sicuro anche per gli over 55, purché “non presentino specifici fattori di rischio”. La commissione tecnico scientifica suggerisce, ad ogni modo, un uso preferenziale del farmaco per quella fetta di popolazione compresa nella fascia anagrafica tra i 18 e i 55 anni. Come fra l’altro già indicato anche dalla commissione tedesca per i vaccini.