Covid, “L’origine del virus è animale”: le ultime scoperte dell’Oms sulle specie più pericolose

Covid, “L’origine del virus è animale”: le ultime scoperte dell’Oms sulle specie più pericolose. Vediamo subito quali sono i più probabili candidati alla trasmissione.

Covid Oms
Le recenti scoperte dell’Oms sull’origine del virus

Nel corso dei mesi di pandemia l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, ha continuato a studiare le cause che hanno portato alla diffusione del Coronavirus. Stando alle ultime scoperte fatte dai ricercatori internazionali e cinesi, è finalmente arrivata la conferma circa le radici del virus. “L’origine è animale” ha dichiarato l’Oms. Ecco quali sono le specie più pericolose che con maggiore probabilità hanno avuto un ruolo cruciale nella fase iniziale della diffusione del Covid.

Covid, gli studi condotti dall’Oms

Una volta giunto in Cina, il team di esperti dell’Oms ha visitato l’Istituto di Virologia di Wuhan per raccogliere tutti i dati utili alle proprie ricerche e, subito dopo, ha fatto visita al mercato ittico della città dove è scoppiato il primo focolaio Covid. A Wuhan gli esperti hanno potuto effettuare le proprie indagini insieme ai ricercatori cinesi per cercare di realizzare un tracciamento dell’origine del virus. Dagli studi condotti è, infatti, emersa molto chiaramente la conferma di quanto fino ad oggi era stato soltanto ipotizzato.

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I risultati delle ricerche

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I risultati delle ricerche

Stando agli studi condotti dai ricercatori dell’Oms e dagli esperti cinesi “l’origine del virus è animale”. A spiegarlo è stato il professor a capo della delegazione cinese, Lian Wannian, il quale ha, inoltre, specificato che al momento non è, però, ancora chiaro quale sia la specie esatta da cui ha avuto inizio il tutto. Tra le ipotesi possibili “Pipistrelli e pangolini sono i più probabili candidati alla trasmissione”. Ha dichiarato il professore, anche se “i campioni di Coronavirus trovati in quelle specie non sono identici al Sars-Covid 2“. A conferma delle posizioni di Lian Wannian è intervenuto anche il capo della commissione Oms a Wuhan Peter Ben Embarek, il quale ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto sul campo che ha portato alla conferma di ciò che era stato ipotizzato fin dall’inizio della pandemia.

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