Regista, produttore e sceneggiatore iconico, “maestro” di un genere amatissimo: indimenticabile “prima volta” di Dario Argento, il retroscena eccezionale sul suo passato
Un’icona, un vero e proprio genio del genere horror, soprannominato a giusta ragione “Maestro del brivido”: indimenticabile “prima volta” di Dario Argento, il retroscena eccezionale sul suo passato. Lo straordinario regista è originario di Roma ed è “figlio d’arte”: suo padre, infatti, era Salvatore Argento anche lui produttore, con cui lavorerà soprattutto per quanto riguarda le prime produzioni della sua carriera. Dario Argento è affascinato dal panorama cinematografico fin da bambino e dopo aver abbandonato gli studi classici e aver trascorso circa un anno a Parigi, torna in Italia e collabora con “L’Araldo dello spettacolo”. La sua eccezionale carriera è costellata di film che sono diventate vere icone del “brivido” e lo hanno reso celebre non solo nel nostro paese ma anche all’estero, consacrandolo al successo internazionale. Alcuni mesi fa, l’incredibile regista ha affidato a Vaniry Fair alcuni ricordi del suo passato: vediamo insieme cos’ha raccontato.
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Dario Argento, indimenticabile “prima volta”: ricordo del passato
Al celebre regista è stato chiesto cosa significasse per lui la “paura”, quali sensazione scatenasse, soprattutto nella sua infanzia. “Mi spaventava e mi esaltava. Il primo film horror che vidi in un’arena estiva, Il fantasma dell’Opera, quello del ’43 con Susanna Foster e Claude Rains. Mi restituì paura e piacere al tempo stesso” ha rivelato. Una “prima volta” eccezionale, il primo film horror di colui che diventerà il “maestro” del genere. “Ero in Trentino, in vacanza, e in quella rassegna di vecchie pellicole americane scoprii una sensazione nuova e strana che volli replicare ripresentandomi alla stessa proiezione il giorno dopo” ha aggiunto. “Per me la paura era qualcosa che veniva dal profondo, dal mio inconscio, dalle mie sensazioni più interiori e nascoste” ha confessato. Dario Argento ha anche raccontato un’altra sorprendente “prima volta”. “La paura ha molti volti. L’ho conosciuta per la prima volta nel corridoio della casa in cui sono cresciuto” ha detto.
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“Era una specie di rettilineo semibuio e pieno di tende che dalla sala da pranzo dovevo percorrere ogni sera per arrivare in camera mia. Ero più grande di mio fratello Claudio e avevo il permesso di andare a dormire più tardi di lui” ha spiegato. “Così quando si faceva l’ora iniziavo ad attraversarlo e ogni sera ero percorso da notevoli inquietudini” ha svelato.