Covid 23, un futuro che fa tremare ancor più di oggi

Covid 23? Il futuro può far tremare ancora più di oggi. È questo che potremo scoprire con un viaggio nella fantasia davvero tra pochissimi giorni.

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Sicuramente il presente fa paura, ma quello a cui stiamo per assistere regala ancora più brividi sulla pelle, facendo anche alzare qualche piccola polemica. Il 30 giugno prossimo, in streaming, uscirà il film Songbird di Adam Mason. Il film è stato girato durante la pandemia di Covid-19 ed è prodotto, tra gli altri, dal noto regista Michael Bay specialista in film catastrofici. 

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Quest’opera disegna un futuro distopico che ha già creato molte perplessità nei fan e qualche polemica legata al fatto che forse questo non era proprio il momento migliore per ritrovarsi di fronte a un film del genere. Con milioni di persone nel mondo che hanno perso persone importanti per via di questa terribile pandemia forse sarebbe stato il caso di parlare di altro.

Covid 23, la polemica

La polemica sul Covid 23 è legata al fatto che ancora oggi continuano a morire delle persone per via di questa terribile pandemia globale. Il film è ambientato in un futuro distopico, il primo girato per intero a Los Angeles da quando è scoppiata la pandemia. Siamo nel 2024 e quattro anni dopo l’inizio della pandemia ci ritroviamo di fronte a un virus che continua a mutare e che improvvisamente è diventato Covid-23. Nel mondo muore la metà della popolazione, contagiata da questo ancor più terribile virus. In alcuni dipartimenti vengono poi rinchiusi i malati per evitare contatti con gli altri cittadini.

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Nico e Sara però sono lontani da queste misure di confinamento ed è all’interno di questo rapporto che si svilupperà una storia d’amore che in fondo darà grande coraggio ai telespettatori. Rimane da capire se fosse proprio il caso di trovarci di fronte a un racconto del genere e pronti ad analizzare momenti che forse sarebbe meglio non rivangare o sottolineare visto il momento attuale.

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